| REALITISCIO’ * La crisi di Mediaset? Colpa di troppi, vecchi programmi
Canale 5, Retequattro e Italia 1 vivono un’inattesa crisi. Ma da quanto tempo i palinsesti delle reti ospitano facce e programmi che non si rinnovano?
Doveva essere la stagione di diamante di Mediaset. Botte da orbi alla Rai, poi Silvio B. (senza interpellare Melissa P.) vende i gioielli di famiglia (nel senso delle aziende) e compra Telecom o similari. Così voleva – a settembre - la fanta-politica economica applicata alla tv. Invece sta accadendo l’esatto contrario: l’ex Biscione perde su tutti i fronti. Legnate che neppure da Obelix, e tre reti allo sbando, Canale 5, Italia 1 e Retequattro, perdono su tutti i fronti: varietà, fiction, news. Si salva Maria De Filippi – che fa storia a sé –, qualche mosca bianca (Le iene) e il Grande Fratello 6 viene atteso con quella stessa speranza che, si sa, è l’ultima a morire.
Perché succede tutto questo? Sarebbe troppo facile addossare la colpa solo a questo o a quel conduttore. Il problema, a nostro modesto avviso, sta anche e soprattutto nell’usura dei prodotti. Programmi come Passaparola, Verissimo, Striscia la notizia, Buona domenica, i vari Mai dire dei Gialappa’s, e via discorrendo (l’elenco potrebbe continuare a lungo) si ripetono pedissequamente da anni nei palinesesti Mediaset. Stesse facce, stesse formule. O quasi. Questa reiterazione ossessiva ha provocato, a lungo andare, il deterioramento e l’implosione di tutta la struttura. Sfruttare sino al midollo format e risorse può pagare nel breve termine sul piano degli investimenti e del ritorno pubblicitario. Ma alla lunga, se non si rinnovano man mano un po’ di tasselli (e ora il rinnovamento radicale si impone), il castello di cartapesta si affloscia.
Se Piersilvio ci chiama, due consigli glieli diamo volentieri...
Vipline
Chance il Giardiniere
13/12/2005
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