MOANA, MISTERO CONTINUO: UN MUTUO DOPO LA MORTE?Da “Il Velino” –
www.ilvelino.itMoana Pozzi, ufficialmente morta il 15 settembre del 1994, ottenne con altre persone un mutuo di due miliardi di lire dall’Istituto Fondiario di Roma, ben nove mesi dopo la morte dichiarata e mai documentata. Se Moana era effettivamente morta, chi andò a prendere un mutuo a suo nome? Chi si presentò nell’ufficio notarile a firmare la documentazione? Se per il Tribunale di Roma c’erano già gli eredi, perché non furono loro a firmare tutte le pratiche? E perché è così difficile dimostrare la morte della pornodiva, visto che i documenti al riguardo risultano sempre frammentari, contraddittori e chiaramente falsi?
Di questo mistero, e di tanti altri che continuano ad ammantare la scomparsa dell’attrice hard, parlerà davanti al giudice il giornalista-scrittore Brunetto Fantauzzi, autore di Moana, la spia nel letto del potere, una biografia che riporta alla luce i troppi interrogativi sulla prematura scomparsa – a 33 anni – della donna. Oltre a Fantauzzi verranno ascoltati Riccardo Schicchi, manager storico di Moana, Francesco Tortora, un sociologo che ebbe modo di conoscerla, Lyza Lupetti, che recitò con lei in Extasy, un funzionario della prefettura di Latina, la segretaria, il medico che la ebbe in cura, e Ennio Drovandi, un attore che abitava nel suo stesso residence. Fantauzzi esibirà al giudice una mole di documenti e di argomentazioni per smontare tutte le bugie, i dubbi e le falsità che sono state scritte e sostenute su Moana.
Tra l’altro, Fantauzzi è intenzionato a chiarire la delicata vicenda di Simone, il fratello-figlio-nipote che al Comune di Roma è stato registrato come Conforti, cognome poi mutato, con una corruzione-correzione presso gli uffici anagrafici, in Pozzi. Simone, fatto risultare come figlio dei genitori di Moana, quindi fratello della stessa, ha oggi dichiarato di essere il figlio della diva. Ma Fantauzzi, attraverso ricostruzioni e testimonianze, afferma che potrebbe essere il nipote. Altri documenti: le visure camerali con le posizioni aperte presso la Camera di Commercio di Roma con le società di Moana e chiuse d’ufficio solo dopo le denunce di Fantauzzi; le testimonianze del marito Antonio de Ciesco, che afferma di essere stato a Lione dopo la morte per il ritiro concordato dell’urna con le ceneri (e proprio nei giorni in cui secondo certe ricostruzioni televisive si afferma sia avvenuta la cremazione) e di non aver avuto niente; le incongruenze fra tutte le testimonianze di medici, amici, parenti e tanti altri documenti che infittiscono nuovamente il mistero sulla morte di Moana.
Il volume di Fantauzzi rimette profondamente in discussione gli esiti della precedente inchiesta della magistratura, archiviata lasciando in piedi tutti gli stessi dubbi che avevano portato alla sua apertura: malattia, cadavere mai visto, cremazione, urna cineraria, testamento, eredità e soprattutto i tanti episodi strani della sua vita. Moana spia, Moana collusa con i poteri occulti e con quelli mafiosi, il diario segreto con tutti i nomi degli amanti più famosi (un paio di presidenti del Consiglio, ministri e cardinali, un grande capitano d'industrie e un segretario di Stato americano…). (rch)
Dagospia 20 06 2006