Lady D, in tv il teste chiave

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view post Posted on 11/12/2006, 14:41
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Lady D, in tv il teste chiave
Ospite a Buona domenica


nella pagine del tgcom si puo' vedere il video, lo trovate qui:

http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/a...olo339760.shtml

A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto di Scotland Yard sulla morte della Principessa Diana, che sarà reso noto il prossimo 14 dicembre, Buona Domenica ha ospitato un testimone a sorpresa che, in esclusiva assoluta, ha fatto rivelazioni inedite. Si tratta del gioielliere Repossi da cui Dodi Al Fayed comprò l'anello di fidanzamento per la principessa. In onda il filmato delle telecamere della sicurezza.

Le immagini risalgono a qualche ora prima dell'incidente che ha portato alla morte la principessa. Erano le 17:45 quando Dodi Al Fayed entrava nel negozio per ritirare l'anello che aveva fatto fare apposta per Lady D. Non era un anello particolare. Faceva parte di una collezione che si chiamava Dimmi di sì e non aveva nessuna scritta in particolare. Dodi disse espressamente al gioielliere che si trattava di un anello di fidanzamento e che la festa di fidanzamento era prossima.

Repossi ha deciso di rendere pubblico il filmato quando una delle guardie del corpo ha negato di essere mai stato nella gioielleria per accompagnare Dodi Al Fayed a ritirare l'anello e che non c'era nessun anello di fidanzamento.

Nel filmato invece si vede chiaramente la guardia del corpo entrare nel negozio insieme al segretario di Dodi.

Alla domanda di Marina Ripa di Meana: "Se lei dovesse dare un giudizio direbbe che c'è stato un complotto?" il gioielliere risponde: "Non ho nulla da dire". E all'incalzare delle domande Repossi spiega il motivo del suo silenzio all'inizio della vicenda: "La cosa era molto delicata. Non volevamo essere coinvolti". Repossi dice anche che consegnò un secondo anello. Mentre il primo fu scelto da Diana, il secondo, di valore molto maggiore, fu scelto proprio da Dodi.
 
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view post Posted on 14/12/2006, 14:13
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Morte Lady D: non fu complotto
Pubblici i risultati inchiesta Stephens


La morte di Lady Diana e Dodi al Fayed fu "un tragico incidente". Lo ha confermato l'inchiesta, durata tre anni, condotta dall'ex capo di Scotland Yard, Lord Stephens. Secondo l'inchiesta britannica, che ha confermato i risultati di quella francese, non ci sarebbe stato nessun complotto. Diana, al momento dell'incidente, non era né incinta, né fidanzata con Dodi. Con le cinture di sicurezza si sarebbe potuta salvare.



Sono questi i punti principali emersi dall'inchiesta britannica."Niente in quella sequenza dell'incidente che abbiamo ricostruito indica qualcosa che lasci pensare al complotto", ha affermato Lord Stevens, confermando che la Mercedes su cui viaggiava la principessa urtò una Fiat Uno poco prima dello schianto mortale.

L'ipotesi di complotto era sostenuta da Mohamed al Fayed, padre di Dodi. Quelle accuse, ha detto Lord Stevens, ''sono senza fondamento''. Al momento dell'incidente l'autista Henri Paul, che morì insieme alla coppia, aveva in corpo alcol in misura due volte superiore al limite legale nel Regno Unito, e andava a una velocità "eccessiva", doppia rispetto al limite di velocità sotto al ponte dell'Alma, mentre l'auto era seguita dai paparazzi. Rispondendo a una domanda di un giornalista Lord Stevens ha affermato che con le cinture di sicurezza allacciate la principessa si sarebbe potuta salvare.

Mohamed al Fayed, padre di Dodi, aveva già definito "oltraggioso" il documento. L'uomo, proprietario dei famosi magazzini Harrod's di Londra, si chiede anche se l'investigatore che ha condotto l'indagine sia stato ricattato per escludere l'omicidio.

Stevens deve "essere stato ricattato per dire esattamente quello che l'intelligence britannica gli ha detto di dire", ha detto al Fayed. Senza citare la fonte dell'informazione, ha aggiunto che sei mesi fa gli agenti dei servizi segreti britannici avrebbero rubato il computer dell'ex capo di Scotland Yard che ha condotto l'inchiesta. "Sono sicuro che hanno trovato qualcosa di molto devastante per lui e lo hanno usato per avere informazioni e per ricattarlo". Al Fayed sostiene che suo figlio e Diana sono stati uccisi dai servizi segreti britannici perché la loro relazione imbarazzava la casa reale.

Stevens ha trascorso quasi tre anni ad indagare su quanto successo. Le sue indagini si sono estese alla famiglia reale britannica, portando ad un interrogatorio anche del principe Carlo, ex-marito di Diana.

 
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