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| Simple Minds, ritorno in "bianco e nero"Faccia a faccia con Jim Kerr, alla scoperta del nuovo album "Black & White 050505" Martedí, 06 Settembre 2005
A tre anni di distanza dal loro ultimo successo i Simple Minds ritornano con Black & White 050505 preceduto dal singolo "Home".
Per parlare del nuovo capitolo di una delle band che ha fatto la storia del pop dagli anni '80 ad oggi, abbiamo incontrato Jim Kerr, leader storico del gruppo.
E con lui, scozzese nel midollo, ma trapiantato da qualche anno a Taormina, abbiamo amabilmente discusso della musica di ieri e di quella di oggi, del nostro paese, ma non solo...
Quali sono state le maggiori difficoltà per realizzare questo album? "Volevamo fare un disco che fosse al tempo stesso classico, ma con una nuova energia, senza che risultasse troppo patetico o che guardasse troppo al passato. Questa era la sfida. E alla fine siamo felici del risultato".
Tra le mie canzoni preferite c'è "Stranger", dal punto di vista musicale è molto coinvolgente. Qual'è la tua canzone preferita del disco? "'Stranger' è un po' il collegamento tra il nostro ultimo album e il nuovo corso. E' il primo brano che ho scritto a Taormina, insieme a musicisti italiani. Quindi è molto importante per me...".
Il singolo "Black And White" parla in qualche modo dell'Olocausto. Non siete nuovi a canzoni socialmente impegnate, come "Belfast Child". Come mail l'Olocausto e come mai ora? "Nella canzone mi confronto con me stesso e con il mio passato. Quest'anno si celebrano i 60 anni dell'Olocausto e questa cosa ci costringe a confrontarci ancora con la nostra storia. E' importante, soprattutto quando leggi sui giornali, in Italia ma anche all'estero, che c'è ancora tantissima gente che pensa che il genocidio degli ebrei sia tutta una invenzione...".
Con i Simple Minds fai parte della storia recente della musica pop. Cosa si prova ad avere questa responsabilità? "Noi siamo responsabili solo per noi stessi, non siamo abbastanza forti per essere responsabili anche per gli altri (ridendo, ndr). Avremmo potuto fare qualche cosa di molto commerciale per fare soldi e andare avanti così per un po' di anni. Ma quando realizziamo un album, la cosa importante è che sia credibile per noi stessi. E se noi crediamo in quello che facciamo, il resto viene da sè. Siamo onorati dai complimenti ma non ci condiziona il giudizio degli altri...".
Cosa ne pensi delle band che in qualche modo si ispirano a voi e alle vostre sonorità? "Mah, ora ci sono molte band che come ruolo nella scena musicale odierna possono essere accostate a quello che erano i SImple Minds negli anno '80. Penso a buoni gruppi come Coldplay, Snow Patrol, Kaiser Chiefs, The Killers e altri. Però, salvo eccezioni, anche se sono buone band non riesco ad immaginare che ci siano ancora tra 5 o 6 anni, Ora il mercato non ti permette di crescere come abbiamo potuto fare noi, o sei un fenomeno subito oppure non sei nessuno. Non so spiegarti il perchè di ciò...".
Quale sarà la reazione dal vivo del pubblico alle vostre nuove canzoni? "A parte la promozione del disco, dal 2006 saremo in tour Ci sono canzoni come la già citata "Stranger" che sono perfette per essere suonate dal vivo. Siamo molto fiduciosi".
Come mai hai scelto di vivere in Italia, in Sicilia? "Quando sono qui mi sento sempre molto bene. A quattordici anni la scuola ci ha portato a Rimini, e la mia vita è passata dal bianco e nero al colore! Amo la storia di questo paese, la lingua, la cultura. Con questo non voglio dire che non mi accorgo dei problemi che ci sono in Italia; personalmente per esempio non amo il vostro Presidente del Consiglio e nemmeno il mio (ridendo, ndr). Ma a Taormina vengo sempre accettato come una persona e non come un ospite. Non potrei pensare ad un posto migliore dove poter vivere!".
Filippo Troncone
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