| e' iniziato il processo lo seguiamo insieme?
Cogne, tre anni e mezzo di mistero Le tappe di un giallo sconvolgente
Annamaria Franzoni è di nuovo a processo, accusata dell'omicidio del figlioletto Samuele. Condannata in primo grado a trent'anni di carcere, ora, assistita dall'avvocato Carlo Taormina, spera nel ribaltamento della sentenza. Questa volta la "mamma di Cogne" è presente in aula per essere interrogata: racconterà la sua verità sull'uccisione del figlio, avvenuta tre anni e mezzo fa. Ecco le tappe della vicenda.
30 GENNAIO 2002 - In una villetta di Montroz, frazione di Cogne, Samuele Lorenzi, 3 anni, viene trovato nella camera dei genitori, steso sul letto, ferito alla testa con 17 colpi. A dare l'allarme è la madre, rientrata in casa dopo aver accompagnato l'altro figlio, Davide, alla fermata dello scuolabus. Anna Maria Franzoni chiama il 118 e chiede subito aiuto a una vicina di casa, Daniela Ferrod, e al medico del paese, la psichiatra Ada Satragni, che presta i primi soccorsi a Samuele.
31 GENNAIO 2002 - E' omicidio volontario. La conferma che la morte di Samuele non sia stata accidentale arriva dalla prima autopsia: "Il cadavere del bambino presenta 15-20 ferite procurate con un piccolo oggetto", dice Stefania Cugge, la giovane pm di Aosta che si occupa del caso. L'assassino ha infierito sul piccolo brutalmente. Ma chi è stato? Il reato ipotizzato è di omicidio volontario contro ignoti, ma gli inquirenti promettono: "la soluzione è vicina".
1 FEBBRAIO 2002 - Il giallo s'infittisce. I carabinieri hanno setacciato la casa e scavato in giardino, si sono arrampicati sulla parete di roccia che fronteggia la villetta. Sono andati anche a rovistare in una discarica: nessuna traccia dell'arma del delitto. Sono intervenuti anche gli specialisti, il Reparto investigativo scientifico di Parma. Il magistrato, intanto, è andato avanti con gli interrogatori: per la terza volta sono stati sentiti i genitori di Samuele e per la prima volta anche il fratello maggiore. Anna Maria si sfoga con un'amica: "siamo distrutti, e ora anche sospettati".
4 FEBBRAIO 2002 - "Samuele è stato colpito 17 volte con un corpo acuminato. E con una violenza che solo un adulto può avere", conclude la seconda perizia, la vera e propria autopsia, effettuata sulla salma del bambino.
5 FEBBRAIO 2002 - Viene eseguita la terza autopsia sul corpo ed emerge un'altra importante novità: l'arma usata non sarebbe, come pensato in un primo momento, una roncola, ma un oggetto di casa: un soprammobile, forse una statuetta o una coppa. Nove ore di sopralluogo per gli uomini del Ris che raccolgono reperti di ogni tipo. Ma nella casa della famiglia Lorenzi non ci sarebbero impronte di estranei.
9 FEBBRAIO 2002 - I funerali del piccolo ucciso. Sul fronte delle indagini, sarebbero state trovate tracce di sangue su un blocco di quarzo.
15/16 FEBBRAIO 2002 - Non si esclude il gesto di un folle. Secondo le guide dell'elisoccorso, il piccolo Samuele sarebbe spirato prima dell'arrivo dei soccorsi. Ma il medico del 118 smentisce. E' giallo sui primi soccorsi. Sequestrato il referto che parla di "morte accidentale". Il medico: "La psichiatra sbagliò a spostare il bambino".
18 FEBBRAIO 2002 - Si riparte dall'arma del delitto. L'ipotesi del quarzo come arma usata dall'assassino non convince gli investigatori. Si parla con sempre più insistenza di un attizzatoio; sicuramente è statio usato un oggetto con un manico.
22 FEBBRAIO 2002 - Spunta l'ipotesi di complici: gli inquirenti dispongono una nuova visita sul luogo del delitto. Ancora mistero sull'arma del delitto.
14 MARZO 2002 - Annamaria Franzoni viene arrestata per omicidio volontario. 30 MARZO 2002 - Il tribunale del Riesame ordina la scarcerazione della mamma di Samuele.
11 LUGLIO 2002 - Per la Cassazione tutti gli indizi sono contro la Franzoni. Il caso rinviato al riesame. Cambio di guardia, l'avvocato Grosso viene sostituito da Carlo Taormina. Per Anna Maria si insedia un pool di legali. Nasce anche un ufficio stampa. 16 LUGLIO 2002 - Anna Maria annuncia ufficialmente: aspetto un figlio. 19 SETTEMBRE 2002 - Il caso torna al tribunale del riesame di Torino.
4 OTTOBRE 2002 - Il Riesame conferma l'ordinanza di custodia cautelare.
7/8 OTTOBRE 2002 - Incidente probatorio per discutere la perizia psichiatrica che i consulenti del gip Fabrizio Gandini hanno compiuto su Anna Maria Franzoni. "La struttura di personalità non appare così solida, monolitica, autonoma, capace, controllata come dicono i periti", sono le conclusioni del professor Ugo Fornari.
23 OTTOBRE 2002 - Sopralluogo nella villa del delitto. Vengono prelevati 40 campioni di tracce di sangue, 18 sul comò e altre sulla parete sinistra della camera da letto e lungo il percorso che l'assassino di Samuele avrebbe compiuto.
26 GENNAIO 2003 - Nasce Gioele, il terzo figlio di Annamaria e Stefano Lorenzi.
31 GENNAIO 2003 - La Quinta sezione penale della Cassazione annulla la custodia cautelare nei confronti della Franzoni, la cui validità era stata confermata dal Riesame di Torino.
15 FEBBRAIO 2003 - Il gip Fabrizio Gandini revoca l'ordinanza di custodia cautelare a carico della donna. La perizia psichiatrica ha accertato che la sua aggressività è "sotto controllo".
10 APRILE 2003 - La Procura di Aosta chiude le indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio della Franzoni.
3 LUGLIO 2003 - Dalla Procura arriva la richiesta di rinvio a giudizio per la Franzoni che, nel corso della lunga inchiesta, è stata sottoposta a una perizia psichiatrica e giudicata capace di intendere e di volere.
26 APRILE 2004 - Alla procura di Aosta si svolge l'incidente probatorio. Il Gup Eugenio Gramola, l'accusa e la difesa di Anna Maria Franzoni, esaminano la super perizia disposte dal giudice. Si tratta di quella del tedesco Hermann Schmitter sulle traiettorie degli schizzi di sangue nella stanza da letto dei Lorenzi dove venne trovato il cadavere del piccolo Samuele. 27 APRILE 2004 - Annamaria Franzoni decide di querelare per diffamazione il colonnello del Ris di Parma, Luciano Garofano. Secondo la difesa tutte le perizie hanno dimostrato la piena fondatezza della impostazione della difesa, insieme alla ridicolizzazione di una ipotetica ricostruzione effettuata dal perito tedesco.
28 GIUGNO 2004 - Si riapre al Tribunale di Aosta l'udienza preliminare. Dopo oltre 8 ore, si dispone una nuova udienza il 19 luglio.
19 LUGLIO 2004 - Alle 20.30, dopo due ore di camera di consiglio, arriva la sentenza del giudice l'udienza preliminare, Eugenio Gramola. Il verdetto è la condanna a trent'anni della Franzoni. Il gup accoglie tutte le richieste dell'accusa, e non concede alcuna attenuante. Secondo Gramola, Annamaria Franzoni è colpevole di omocidio volontario aggravato dal rapporto di parentela con lavittima. A poche ore dalla pronuncia l'annuncio da parte dell'avvocato difensore: "Sappiamo chi è l'assassino, e presenteremo presto un dossier contenente nome e cognome".
1 FEBBRAIO 2005 - Trasferta svizzera per i pm torinesi titolari dell'inchiesta per calunnia e frode processuale legata al caso Cogne. I magistrati sentono, con una rogatoria, i 5 elvetici che avevano collaborato alle indagine difensive di Annamaria Franzoni per chiarire la questione dell'impronta indicata dalla difesa sulla porta della camera da letto della villetta di Montroz e che è risultata appartenere a uno dei 5 consulenti.
16 FEBBRAIO 2005 - E' stata fissata per il 16 novembre l'udienza del processo d'appello per Anna Maria Franzoni. Il nuovo processo sarà celebrato in camera di consiglio dalla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Torino con presidente il giudice Romano Pettenati e giudice a latere Luisella Gallino. 18 FEBBRAIO 2005 - Al Tribunale di Aosta udienza per discutere l'opposizione presentata dalla difesa di Anna Maria Franzoni contro la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sulla presunta scomparsa di alcuni referti prelevati dalla villetta di Cogne.
31 MARZO 2005 - 28 periti vengono nominati dal tribunale di Torino per fare luce sul mistero.
Perizia psichiatrica per Franzoni Cogne,richiesta fatta da pg in appello
Una nuova perizia psichiatrica su Annamaria Franzoni: è questa la richiesta del pg Vittorio Corsi fatta alla Corte d'Assise di Torino. Una perizia sulla donna condannata per il delitto di Cogne era già stata disposta in primo grado e aveva riconosciuto l'indagata sana di mente. Per il pg bisogna approfondire numerosi aspetti legati alle condizioni di salute e alla personalità della Fanzoni. Il processo riprenderà lunedì.
No a nuovi test su tracce in garage Il pg ha detto di associarsi a numerose richieste della difesa, ma non a quella di sottoporre a un nuovo test le tracce presenti nel seminterrato della villetta di Cogne. Si tratta di tracce - ha spiegato - già al centro di un'inchiesta parallela della procura di Torino per un presunto tentativo di inquinamento delle prove. Secondo Corsi, basterà acquisire l'esito della perizia che è stata disposta nell'ambito di quel procedimento e che verrà depositata a dicembre. Corsi, infine, non ha mancato di fare presente che video e registrazioni di telefonate, portate tra le prove d' innocenza dalla difesa, "ormai sono già stati visti in tv". Taormina e Franzoni sono tra gli indagati nell' inchiesta sui presunto inquinamento delle prove tuttora in corso.
Sera prima dell'omicidio Franzoni era in crisi Corsi non ha mancato di far presente che Annamaria Franzoni, la sera del 29 gennaio 2002, quella precedente al delitto, era in preda a "debolezza, svenimento, formicolio alle braccia". Nella sua relazione, la pubblica accusa ha ricordato poi che alle 5.30 del mattino del 30 gennaio, poche ore prima che Samuele venisse ucciso, la donna ebbe "una crisi isterica o una crisi d'ansia" tale da farle chiamare la guardia medica.
Riesaminare relazione madre-figlio Per il pg è necessario soffermarsi sul rapporto che Annamaria Franzoni aveva con il figlio Samuele. Secondo la pubblica accusa, occorre "riesaminare le preoccupazionib che la donna nutriva verso il figlio". In particolare Corsi fa riferimento al fatto che la donna che definiva "calda" la testa del figlio e che proprio alla testa fece un riferimento subito dopo la morte, affermando che "gli era scoppiata perché - aveva affermato - mi aveva chiamato troppo forte". Per Corsi sono da riprendere in considerazione anche i rapporti della Franzoni con la famiglia: "Erano tutti per uno e uno per tutti, mentre nel mondo di fuori c'erano i cattivi".
Vecchio interrogatorio sarà trascritto Sarà trascritto nuovamente un interrogatorio che Annamaria Franzoni rese al gip aostano Fabrizio Gandini dopo l'arresto, per recuperare delle parti che non sono leggibili. E' quanto ha deciso la Corte d' Assise d'Appello, che ha disposto una breve sospensione per affidare l' incarico peritale. La Corte ha anche già deciso di acquisire del materiale, tra cui dei dvd, delle vhs e una cassetta relativa ai colloqui della Franzoni con i medici nel corso della perizia psichiatrica. Anche la telefonata di Annamaria al 118 con la richiesta di intervento verrà trascritta.
Taormina contrattacca Con la richiesta di un interrogatorio di Annamaria Franzoni l'avvocato difensore Carlo Taormina ha concluso il suo intervento al processo. "Dobbiamo permetterle - ha detto - di farle dire quello che ricorda e quello che si sente, e speriamo che finalmente si capisca una volta per tutte quello che è accaduto". Il killer di Cogne ha avuto cinque minuti e dieci secondi di tempo per uccidere Samuele senza essere visto: è il calcolo fatto da Taormina. "Nel mio ricorso in appello non ho chiesto direttamente la perizia psichiatrica - ha poi aggiunto in riferimento alla richiesta del pg Vittorio Corsi - ma ho fatto presente che la Corte può disporla se la ritiene necessaria, perché la perizia è un dovere del giudice". Sulla perizia: "Annamaria Franzoni non consentirà di farne una nuova. Il problema di fondo è se sia necessaria una nuova perizia psichiatrica".
Le macchie trovate nel seminterrato della villetta di Cogne in cui fu ucciso Samuele Lorenzi, ora al centro di un'inchiesta, la Cogne bis, su un presunto tentativo di inquinare le prove, sono di "sostanze organiche e non biologiche". "Domenica scorsa - ha spiegato Taormina - periti e consulenti si sono riuniti e per ora si sono accordati sul fatto che non si tratta né di sangue né di una sostanza biologica. E' materiale organico. Poiché l'inchiesta ipotizza che qualcuno abbia lasciato tracce sanguigne per sviare le indagini, tirate voi le conclusioni"
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