Un piccolo grande revival anni '80 che si lascia seguire con piacere e sa intrattenerewww.mymovies.it/film/2012/rockofages/Nel 1987 a Los Angeles il Bourbon Club è il centro della scena musicale rock della città. In questo mitico locale s'incontrano Sherry, ragazza di provincia appena arrivata per cercare fortuna come cantante, e Drew, che con lei condivide la passione per la musica. Tra i due è amore a prima vista. Intorno a loro ruoteranno le vicende di una serie di personaggi leggendari come Stacee Jaxx, icona del rock che sembra aver perso la sua anima realmente ribelle in favore del successo economico.
Il rock degli anni '80, che favolosa incognita. Si trattava davvero di musica sincera, viscerale, di controcultura schierata contro lo yuppismo di quel periodo? Oppure era soltanto la versione patinata e ormai sterile di quanto di veramente eversivo aveva prodotto il decennio precedente?
Adam Shankman, che già si era distinto con un musical piuttosto frizzante come Hairspray, ci racconta quel momento musicale e le sue contraddizioni portando al cinema la trasposizione del successo di Broadway Rock of Ages.
La lucidità con cui il cineasta ha confezionato questo piccolo grande revival è palese. Non soltanto nei costumi, nelle scenografie e ovviamente nella colonna sonora il film è una riproposizione degli anni '80. Ciò che sorprende è che pure il tono della fotografia sfavillante di Bojan Bazelli e soprattutto il montaggio prodigo di dissolvenze incrociate sono organizzate come esplicito riferimento agli stilemi cinematografici del passato.
Ma prima ancora della componente tecnica del film, è l'adattamento ad essere concepito secondo le regole narrative delle teen-comedies o dei drammi giovanili di trent'anni fa. La storia principale, quella dei due giovani aspiranti cantanti che si ritrovano al centro della scena musicale losangelina, è sviluppata secondo le più riconoscibili coordinate dell'epoca, riproposte con sapienza anche nei loro snodi più telefonati o retorici. Guardando Rock of Ages non ci ritroviamo dunque di fronte a un omaggio semplicistico e superficiale, ma al contrario assistiamo a una riproposizione che riesce a ricreare un modo lontano di fare sia cinema che musica.
La bontà e la riuscita del prodotto è poi garantita da un cast d'attori davvero encomiabile. I due giovani protagonisti sono abbastanza in parte, Alec Baldwin e Russell Brand sono una coppia comica frizzante, Catherine Zeta-Jones è tornata in forma smagliante, Bryan Cranston e Paul Giamatti si dimostrano come sempre due caratteristi capaci di impreziosire qualsiasi ruolo recitino. Ma la grande, vera icona di Rock of Ages non poteva che essere Tom Cruise nei panni della leggenda rock Stacee Jaxx: l'attore riempie il ruolo con una fisicità e una presenza scenica strabordanti, e non per questo mancanti di una sanissima dose di autoironia. Basta guardare la scena dell'intervista girata con Malik Akerman per capire come l'attore strizzi l'occhio cinefilo a quella storica recitata in Magnolia di Paul Thomas Anderson. Sembra quasi che nei panni della rockstar l'interprete voglia fare in qualche modo i conti con il suo mito cinematografico, nato proprio negli anni '80.
Anche senza essere un fan del rock melodico degli anni '80, Rock of Ages è un musical che si lascia seguire con piacere e sa intrattenere. Rispetto alla moda di adesso che trova nel revival di quel decennio sfogo in alcuni casi molto superficiale, il film di Adam Shankman adopera l'arma dell'autoironia, sempre preziosa per questo tipo di operazioni.