| ecco un'altra dichiarazione di ricci (dal sito di striscia)
Ricci per Gente, Bonolis deve cospargersi il sudore di cenere (di Umberto Brindani per Gente)
"Paolo Bonolis deve pentirsi. Deve rivelare tutto, cospargersi il sudore di cenere. Qualora lo volesse, dovrebbe fare un percorso di espiazione, al termine del quale, non prima dei canonici sette anni, sette mesi e sette giorni, potrei anche pensare di riprenderlo come conduttore di Striscia la notizia. Ma è obbligato a una scelta: tra il senso della vita e una vita che fa senso". Se e quando Bonolis dovesse approdare a Mediaset, questa è l¹accoglienza che Antonio Ricci sta preparando per salutare il figliol prodigo. Usando gli stessi tic verbali del "nemico", il situazionista Ricci scherza come al solito alla luce del cambio di casacca annunciato più clamoroso della storia della tv italiana. È uno scontro di potere mai visto. Da una parte il trionfatore di Sanremo, l¹uomo d'oro di Affari tuoi, lo stregone che tutto quello che tocca trasforma in audience, il salvatore della Rai, eccetera eccetera, con il suo seguito di manager potentissimi (Lucio Presta) e format televisivi ultracollaudati. Dall'altra, il papà di Striscia, del Gabibbo, di Veline, di Paperissima e di molto altro ancora, ritenuto, anche se lui lo nega, il "nemico storico" di Bonolis, e assieme a lui altri mostri sacri di Mediaset che vedono minacciate dall'arrivo di Bonolis le proprie aree di influenza e le proprie fasce orarie (lo spazio dopo il Tg5 per Ricci, la domenica pomeriggio per Maurizio Costanzo, la seconda serata per Enrico Mentana). In mezzo, voci e smentite su ingaggi da favola (si è detto che Mediaset avrebbe offerto a Bonolis 80 milioni di euro per 4 anni, una cifra fuori dalla realtà) e la battaglia sugli ascolti, le tariffe degli spot e, in definitiva, il predominio sul mercato televisivo. Con tanto di indiscrezioni (sul sito Dagospia) addirittura su liti interne al governo e ai partiti di governo. Roba grossa, insomma. Non un semplice passaggio da una squadra a un'altra.Ecco perché siamo andati a sentire proprio Antonio Ricci. E lui, per la prima volta, ha accettato di parlare di tutta la faccenda. Ecco che cosa ci ha detto, in questa intervista che doveva essere su Striscia e poi ha finito per diventare un colloquio sulla strana coppia Ricci & Bonolis.
Ricci, qual è lo stato dei suoi rapporti con Bonolis? Oggi siete avversari, ma solo pochi anni fa lui conduceva Striscia. "L'ho preso quando nessuno lo voleva più, perché aveva fatto trasmissioni disastrose. Ho creduto in lui e gli ho dato fiducia contro il parere di tutti. L'ho tolto dal cono d'ombra in cui la sua sinusoide impazzita lo aveva relegato. In seguito ho considerato una follia l'averlo lasciato andare alla Rai, non ne ho mai capito le ragioni, se non forse quelle politiche. Mediaset ha bisogno di bravi presentatori e lui a presentare è bravissimo. Mi auguro che ritorni: non si può far presentare tutto a Gerry Scotti, anche se è più bravo di lui".
Quando si sono rotti definitivamente i rapporti fra voi? "Quando lui mi ha detto "Vergognati" in diretta tv, dopo aver sforato nel Tg1 per aver maggior ascolto. Aveva portato a Domenica In una medium che diceva di parlare con i morti, l'aveva presentata come la più importante d'Italia. Noi di Striscia l'abbiamo smascherata, con un finto vedovo che aveva la moglie viva e vegeta fuori dalla porta. Era la solita ciarlatana. E Bonolis, invece di dire "Scusatemi" ai telespettatori, ha detto, a me, "Vergognati". Un fatto ignobile perché avvenuto con l'avallo dei vertici di una tv pubblica".
L'avete preso un po' di mira, in quell'occasione. "Perché? Abbiamo fatto solo il nostro lavoro. Lui era il conduttore che fino a tre mesi prima, a Striscia, sbugiardava tutti i maghi. Ricorda il tormentone "Sòle, patacche..."? Con noi aveva ottenuto autorevolezza e ora la usava per motivi di audience, sponsorizzando chi approfitta del dolore degli altri. Non potevamo non far sapere".
Ricci, non ha una visione un po' troppo "strisciocentrica" della tv? "Ho una visione di correttezza verso il pubblico. Quando ha detto "Vergognati" ho capito che era nel pieno di un delirio di onnipotenza. Non solo rinnegava ciò che di buono aveva fatto, ma anche chi gli aveva salvato la vita. La nostra regola è: nessuno può dire "Vergogna" se non il Gabibbo, perché il Gabibbo è un pupazzo. Nessun uomo umano può dire "Vergognati" a un altro".
E Bonolis sarebbe il pupazzo di chi? "Di se stesso. Lui è il peggior nemico di se stesso. E poi, scusi, quella contro i maghi e i ciarlatani è una delle battaglie di Striscia da sempre. Chi ha fatto Striscia deve pensare "da Striscia" per sempre. Chi fa tv ha grandi responsabilità nei confronti del pubblico e, se uno è un presentatore bravo come Bonolis, di responsabilità ne ha il quadruplo. Un conto è giocare, un altro è far credere che una parla con i morti".
Bonolis non è l'unico che fa "parlare i morti". "D'accordo. Ma è l'unico ad aver fatto quattro edizioni di Striscia".
Quando vi siete sentiti per l'ultima volta? "Un anno fa, a Sanremo. Saranno state le 2 di notte, nella hall dell'hotel Royal. Ero con Gino Paoli. Lui è venuto lì, sono amico di Gino, dobbiamo parlarci, mi ha detto. Gino gli ha raccontato una parabola sull'amicizia, quella del sasso che sta fuori dall'acqua solo perché sotto ce ne sono altri che lo sorreggono, ed è facile che crolli tutto. Ma lui ha fatto finta di non capire".
Non avete fatto pace. "Qui non c'è né guerra né pace. Io sono in pace con me stesso. Spero che Paolo tra qualche anno capisca che in realtà gli abbiamo tirato un altro salvagente: non può durare all'infinito fingersi amici per poi pugnalare. Ehi, ma quando parliamo di Striscia? Qui continuiamo a parlare di Bonolis".
Un'ultima cosa su Bonolis: perché lei continua a dire che è un presentatore? Lui è qualcosa di più. "Gli smemorati lo chiamano "Re Mida", dimenticando che la sua Domenica In è stata un flop, battuta da Cicciobaffo. In quella trasmissione ha tentato di fare il "Fiorello", fallendo miseramente con monologhi comici, canzoni, balletti e interviste taroccate a Donato Bilancia. A Sanremo, per far vedere che cantava meglio di Michael Bublé, si è dimenticato di dare la notizia della morte di Alberto Castagna. Vuole essere più comico dei comici, più cantante dei cantanti, più giornalista dei giornalisti. È uno bravo, ma dal gusto forte, che va usato in una certa maniera. Dà forza alle cose ma le bonolizza. E le banalizza".
Parliamo di Striscia, allora. Il futuro, le novità in cantiere, la conduzione di Maria De Filippi... "Io vorrei parlare del presente di Striscia. Di un programma solido che dura da 17 anni e al suo interno ha vissuto una rivoluzione copernicana. Oggi abbiamo una dozzina di nuovi inviati, da Capitan Ventosa a Laudadio, che si affiancano ai "vecchi", bravissimi. Abbiamo cento persone che ci lavorano, il sito tutto nuovo, sul quale abbiamo lanciato iniziative di forte interesse sociale, come i forum visitatissimi sui prezzi maggiorati del latte in polvere o quello sulle spese bancarie immotivate addebitate ai correntisti. Tra l'altro, la trasmissione è in grande crescita. È solo questione di tempo, prima o poi lo acciuffiamo".
Aridaje con Bonolis. Stavolta l'ha tirato fuori lei. A proposito, che mi dice dell'ipotesi del "panino", cioè di piazzare l¹eventuale programma di Bonolis a Mediaset subito dopo Striscia? "Dico che forse non ha valutato quanto sarebbe fastidioso, per lui, avere prima una trasmissione che svela quanto è taroccato quello che viene dopo".
La vostra non è solo una trasmissione televisiva, è un centro di potere. O no? "No. È uno dei più grossi centri di informazione di questo Paese. È un programma scomodo, spesso anche per gli inserzionisti pubblicitari di Mediaset. Ma, se non ci fosse stata Striscia, molte cose non sarebbero emerse. Per questo, qualcuno (non solo Bonolis) può aver pensato di farci fuori utilizzando congiunzioni astrali e campioni Auditel. Ma questo qualcuno non ha fatto i conti con le ricerche alternative sugli ascolti tv che ci danno sempre in testa, con il fatto che il programma Veline è stato il successo dell'estate, che Paperissima è stata la trasmissione più vista nella storia di Mediaset e che Striscia è risorta".
Chi è questo qualcuno? "L'uomo nero, no?".
Edited by nedz - 16/3/2005, 13:01
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