12 MLN E MEZZO E IL 50% DI SHARE, RECORD PER ROCKPOLITIK MILANO - Adriano Celentano migliora anche se stesso: la seconda puntata di 'Rockpolitik' ha raccolto ieri sera su Raiuno una media di 12 milioni 544 mila telespettatori pari al 49.42 si share (in pratica, la meta' della platea televisiva) superando anche gli eccellenti ascolti dell'esordio, che aveva ottenuto 11 milioni 649 mila, pari al 47.19%.
ATTO SECONDO DI CELENTANO PIU' RILASSATO
Il clou e' la lettera ''riparatoria'' a Berlusconi, che Roberto Benigni detta ad Adriano Celentano come Toto' fa con Peppino De Filippo in una scena consegnata alla storia del cinema. Ma in tutta la seconda puntata di 'Rockpolitik' - dopo una settimana di polemiche - e' ancora la politica a tenere banco, fin dal primo affondo del Molleggiato sul Papa e sui matrimoni gay: ''Il Papa e' hard rock - dice sulla scia del 'vangelo del rock' - perche' apre la porta ai divorziati, i gay sono rock, ma i matrimoni gay sono lenti, pietrificati e Zapatero e' lentissimo''.
Poi tocca a Maurizio Crozza. Mentre il suo 'Zapatero, Zapatera' impazza sul web (e non solo), stasera fa Compay Segundo e intona: ''Compagno Celentan, vieni a far la television a l'Avana, quiere de te Fidel, anche se sei comunista da una semana''. E poi, rivolto ad Adriano: ''Sei l'unico comunista ad avere uno straccio programma''. A sorpresa, entra Valentino Rossi: ''Doparsi e' lento'', esordisce. Poi scherza su un suo possibile futuro da pilota di Formula Uno: ''Non so, non ho deciso, andare in moto e' tanto, tanto rock''. Gli subentra Antonio Cornacchione: sotto un cielo minaccioso, ironizza con Adriano: ''Il tempo sta cambiando'', riferendosi alla bufera scatenata dall'esordio del programma.
La politica irrompe definitivamente nello studio di Brugherio con un blob di immagini che si alternano a quelle della sigla: Berlusconi infuriato per l'avviso di garanzia preannunciato dal Corriere della Sera durante il G7, Prodi che parla dei conti dell'Iri e della sua decisione di darsi alla politica, Bossi che giura 'Mai coi fascisti' e Fini che gli replica in Aula a Montecitorio. E poi D'Alema, Occhetto, Rutelli, Cossutta, la Gruber ma anche volti dello spettacolo come Mara Venier.
Dopo il monologo di Celentano, dedicato alla politica senza umilta' e all'arroganza del potere, arriva Benigni saltellando alla sua maniera sulle note della 'Vita e' bella'. ''Il 27 del mese e' un giorno rock ma il 27 ottobre e' un giorno in cui nascono i poeti'', lo accoglie Celentano facendogli gli auguri per il 53/mo compleanno. ''Silviuccio di voglio aiutare'', attacca l'attore-regista toscano. ''Quando un comico prende in giro un politico, e' la cosa piu' sana del mondo: la comicita' e' la democrazia che frusta se stessa, lo sanno anche i sassi''. E ancora: ''Ti vogliamo bene. Sempre con la stessa storia del conflitto di interessi: macche' conflitto, lui e' tranquillo. Interessi si', conflitto no''.
Poi, la dettatura della lettera di scuse al premier: esilarante soprattutto la ricerca delle cose buone fatte da Berlusconi. Non ne viene in mente nessuna neanche a un amico del comico, interpellato al telefono: ''Almeno una cosa buona bisogna trovarla, poi mettiamo eccetera eccetera...'', si sforza Benigni. Alla fine i due gettano la spugna: ''Ci vorrebbero talmente tanti fogli e biro... le cose belle sono tante, Silvio, che le sai te...'', conclude l'attore. Nella strepitosa gag di Benigni, la prima esibizione in tv in coppia con Celentano, c'e' spazio ancora per uno strip tease: resta in mutande, lascia in sottoveste nera la splendida Luisa Ranieri arrivata in abito rosso fuoco Dior, lo indossa e canta con Celentano 'Siamo la coppia piu' bella del mondo'. Per chiudere, cita Voltaire (''Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita perche' tu lo possa dire'') e Socrate che accetta di morire pur di continuare a rispettare le leggi (''Non bisogna mai commettere un'ingiustizia nemmeno quando la si riceve''). Standing ovation finale del pubblico.
In duetto con Eros Ramazzotti, entrambi con la chitarra acustica, Celentano canta poi 'Quel ragazzo della via Gluck': ''Il telepredicatore e' di destra, o di sinistra? Chissa, chissa', chissa' come finira'...''. E ancora scherzano sulla vittoria: ''E' dell'Inter, oppure del Milan, o della Juventus, che sono i campioni, e anche quest'anno, anche quest'anno li castigheremo, li castigheremo. Chissa' chissa' come finira'''.
Ancora il tempo per una 'perla' di Crozza che fa Tom Jones e intona 'Sex Bomb' (''Una legge bomba, ci serve una legge bomba, cosi' gli italiani ci rivotano...'') e per il reggae salentino dei Sud Sound System introdotti dalla Ranieri, questa volta in abito di pizzo nero. ''Con loro scoprirete le vostre radici, anche se siete del Nord. Il Sud del mondo parla una lingua universale, l'esperanto dei poveri''.
Chiudono la puntata (che termina intorno alle 23:50, dunque meno lunga della prima) ancora spezzoni di tv trash (dall''Isola dei famosi' alle immagini del recente congresso del nuovo Psi) e una nuova incursione di Cornacchione: ''Silvio e' rock perche' e buono, e' disposto a togliersi l'aragosta di bocca per darla a noi. A Mediaset e Rai sono tutti comunisti e lui non li mangia. Il presidente Ciampi e' andante. Prodi e' lento''.
Ansa
Non l'ho visto ma l'ho registrato e devo assolutamente vedere il pezzo con Benigni
e soprattutto