Paolo Bonolis, Le avventure di Paolino

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norik
view post Posted on 4/11/2005, 16:39




DOMENICA PROSSIMA BONOLIS SALUTA IL GENTILE PUBBLICO DI “SERIE A”
PAOLO A DAGOSPIA:“TORNO A FARE I PROGRAMMI PEI QUALI SONO STATO INGAGGIATO”
LA LOTTA DI POTERE CON ROGNONI, CAPO SPORT DI MEDIASET – L’IRA DI PIERSILVIO

VAFFA-GOL!
“Ritorno a fare i programmi per i quali sono stato ingaggiato”. Punto e a capo. Con una secca dichiarazione a Dagospia, un Bonolis formato tsunami chiude così il travaglio di “Seria A”. Domenica prossima, Paolino condurrà per l’ultima volta Il programma post-“90esimo Minuto”. Un doppio saluto: al pubblico e a’ soreta. La rottura è stata prefigurata dall’intervista di Silvia Fumarola su Repubblica di oggi a Lucio Presta, manager alter-ego di Bonolis.

Bersaglio grosso: la struttura sportiva guidata da Ettore Rognoni che ha cozzato fin dal calcio d’inizio con il gruppo di autori di Bonolis. Principale motivo dellla contesa: chi decide quali giornalisti sportivi invitare a concionare sui gollonzoli di campionato. Una stronzata dietro la quale si cela la solita lotta di potere. Una spia dello scazzo si era accesa fin dalla prima puntata: il mancato feeling (è un eufemismo) tra Bonolis e Monica Vanali, pupilla di Rognoni, si tagliava a fettine.

A gettare benzina sul fuoco sono sopraggiunte le polemiche stampa. Il forfait di Bonolis per raffreddore incipiente alla puntata di domenica scorsa ha dato la stura a indiscrezioni varie e avariate: macché malato, era a cena in un ristorante romano. L’edicola sportiva del lunedì è stata la goccia che ha fatto traboccare la bile nera di Bonolis: anche senza la sua presenza, il programma va. Non solo. Massimo Bertarelli su “Il Giornale” berluscone osserva ironico che in fondo Bonolis c’era: si palesava con marchette promozionali, cioè le telepromozioni.

A quel punto, Bonolis ha spedito in direzione di Cologno Monzese il suo “vaffa” e Presta è costretto a rispondere alle continue chiamate di Piersilvio e compagni, che hanno preso malissimo la decisione di attaccare gli scarpini al chiodo. “Basta, ritorno a fare i programmi per i quali sono stato ingaggiato”, ripete Bonolis. E cioè: un programma di access time, tipo “Affari Tuoi” (ma “Striscia” se la cava bene con Pupo), un talk in seconda serata “Il senso della vita” a fine novembre e uno show di prima serata a gennaio.

Dagospia 04 11 2005
 
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°Flavia°
view post Posted on 4/11/2005, 16:59




Norik abbiamo scritto la stessa notizia, facciamo così, allego qua il mio articolo e commento e cancello il thread che ho aperto

Paolo Bonolis lascia "Serie A"
Domenica in onda per l'ultima volta
Paolo Bonolis lascia Serie A, lo spazio domenicale di Canale 5 dedicato al campionato di calcio. "Torno a fare i programmi per i quali sono stato ingaggiato", ha detto il conduttore - tramite il suo agente Lucio Presta - al sito Dagospia. Bonolis condurrà per l'ultima volta la trasmissione domenica. Immediata la risposta dei giornalisti di Sport Mediaset: "Abbiamo sempre considerato Bonolis a livello editoriale una risorsa e non un ostacolo"

Dunque il conduttore vuole tornare a fare ciò che era previsto al momento del suo ritorno a Mediaset, ovvero un programma di access time, tipo Affari Tuoi (ma il progetto sarebbe ancora in alto mare visto che Striscia se la cava abbastanza bene con Pupo), il talk di seconda serata Il senso della vita, che dovrebbe debuttare a fine novembre, e uno show di prima serata da gennaio.

"Bonolis risorsa come Vianello"
In un comunicato, il Cdr di Sport Mediaset spiega che i giornalisti hanno sempre visto in Bonolis una "risorsa e non un ostacolo, come del resto fu accolto Raimondo Vianello ai tempi della conduzione di Pressing. Al momento della sua presentazione al corpo redazionale lo stesso Bonolis si è dimostrato rispettoso verso le prerogative giornalistiche del programma serie A - continua il Cdr - e ci risulta ci sia stata disponibilità e collaborazione con le esigenze dei suoi autori quando si è trattato ad esempio di abolire la rassegna-gol della giornata, di sopprimere i collegamenti con i campi dei posticipi o di invitare come opinionisti giornalisti esterni alla redazione".

"Non vogliamo entrare in merito ai rapporti tra Bonolis e l'azienda - conclude il Comitato di redazione di Sport Mediaset - ma l'azienda sa che i contenuti di un programma di informazione, anche quella sportiva, sono di competenza esclusiva di una testata giornalistica".
tgcom

Decisione giusta a mio avviso, non si può pretendere di saper fare tutto, le trasmissioni sportive ai giornalisti sportivi


Edited by °Flavia° - 4/11/2005, 17:01
 
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norik
view post Posted on 4/11/2005, 17:13




Non me ero accorto Flavia. Visto come è andata a finire forse è meglio che Bonolis stia in questa sezione Non mi sembra un trionfo il ritorno di Paolino a Mediaset. Comunque Mediaset ha ottenuto quello che voleva ottenere, depotenziare Affari Tuoi, se anche Bonolis resta in "panchina" per loro va bene ugualmente. Pupo non si sta dimostrando all'altezza del precedessore, perlomeno fino adesso. Con Bonolis Affari Tuoi era una macchina da guerra.
 
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°Flavia°
view post Posted on 4/11/2005, 17:22




Io ero una grande estimatrice di Paolo Bonolis (mi è venuto di usare il passato sleep.gif ) però credo che da quando è tornato di là, la sua stella brilli meno, spero comunque che ritrovi la sua strada in una conduzione più consona al suo modo di essere che era davvero lontana mille miglia da una trasmissione sportiva e che penso gli abbia fatto perdere una buona fetta del suo pubblico fatto anche di bambini, di ex bambini nostalgici di Bim Bum Bam ( ) di nonne, mamme e zie che con tutto il rispetto non si potevano per amor suo sorbire i goal e i commenti calcistici w00t.gif
Su Pupo non saprei, forse la trasmissione è un po' più sotto tono però pare che vinca spesso negli ascolti ed ieri anche un po' con il fatto di aver trainato Celentano ha superato i 9 milioni ohmy.gif
 
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norik
view post Posted on 4/11/2005, 17:28




BONOLIS SFIDA I VERTICI MEDIASET: "PRONTO A LASCIARE IL CALCIO"
Silvia Fumarola per La Repubblica

"I giornali scrivono che la trasmissione è meglio senza di me, la struttura non collabora, ma che ce sto a fa'? Neanche dovevo farlo 'sto programma. C'ho tante cose da preparare. Stiamo per partire con "Il senso della vita", poi con l'anno nuovo arriveranno le prime serate e quant'altro. Spiegami un ragionevole motivo per restare a dispetto di tutti questi che mi attaccano e non mi vogliono". Lo sfogo di Paolo Bonolis al suo manager Lucio Presta lascia pochi dubbi sul futuro: si prepara un clamoroso divorzio tra Bonolis e "Serie A", il Novantesimo minuto di Canale 5.

"La decisione sul programma e sul futuro spettano a Paolo, da concordare con l'azienda", precisa Presta "io, secondo la mia regola inviolabile, tutelerò gli interessi del mio assistito, che è serenissimo". Da settimane si rincorrono voci sul conflitto all'interno del programma: da una parte Bonolis e i suoi autori, dall'altra la redazione sportiva una serie infinita di problemi.

"Sinceramente non posso negarli" spiega il manager, "i problemi sono nati fin dal primo giorno, Bonolis ha cercato di ignorarli sopportandoli con pazienza, è un uomo educato e rispettoso degli altri. Detesta litigare. Purtroppo sono diventati insostenibili. Per quanto riguarda me e il gruppo di lavoro di Bonolis, cerchiamo di porre Paolo nelle migliori condizioni: psicologiche e ambientali. E questo, inaspettatamente, non si è verificato a "Serie A". Non per nostra responsabilità".

Presta le cerca altrove, parla di "peccato originale". "C'è stato, non c'è dubbio, perché Paolo è persona di buon carattere. Non si è puntualizzato bene di chi dovesse essere figlio questo programma: se figlio nostro, cioè del gruppo di Bonolis, o figlio della struttura sportiva Mediaset. Via via con la struttura sportiva, ma è più preciso dire con il direttore Ettore Rognoni, si è delineato un crescente, molesto disturbo quotidiano. Incompatibilità totale e, a volte, strumentale, da parte sua, di vedute sul piano professionale e artistico".

E rifà la storia dell'arrivo di Bonolis a Mediaset. "Ha accondisceso a fare "Serie A" per spirito di servizio: nel passaggio a Mediaset le richieste dell'azienda e i nostri obblighi erano e sono di tutt'altro genere. Poi è saltata fuori questa opportunità e, su richiesta dell'azienda, Paolo si è reso disponibile. Una scelta che ha dato fastidio a molti. Così ci siamo trovati in una situazione spiacevole e paradossale. Nel mirino di tutti. Per il programma- attaccato per la presenza di ospiti non graditi- e per l'immagine, bersaglio di critiche incredibili da parte dei giornali. Filo conduttore: la delusione rispetto ai risultati e la presunta inadeguatezza di Paolo nell'ambiente sportivo". Magari qualche motivo di delusione, a ben vedere, c'è. "No, non c'è. Se si tolgono i carichi pubblicitari e si tiene conto che il programma è spalmato su due ore, il risultato è eccellente. Appena nato è al livello dell'"appena" decennale Novantesimo minuto che durava un'ora e aveva un carico pubblicitario modesto".

Settimana dopo settimana, il nodo non si è sciolto, era il cattivo rapporto con Rognoni. "Ciò che penso" conferma Presta "l'ho detto in faccia all'interessato, che forse non è abituato a parlare e ad ascoltare, perché tiene sempre gli occhi bassi. In ogni caso i giornali hanno esagerato".

Un divorzio, a questo punto, sembra inevitabile. "Ho detto a Mediaset che la situazione è insostenibile, ovviamente spetta a Paolo l'ultima decisione" continua Presta, che va all'indietro nel tempo. "Rognoni si è opposto con tutte le sue forze all'idea che Paolo avesse come partner un giornalista dal curriculum ineccepibile come Marino Bartoletti, e ad altre nostre indicazioni. Ero stato messo sull'avviso; eccellenti giornalisti sono passati dallo sport di Mediaset e se la sono squagliata per incompatibilità con Rognoni: da Tosatti a De Luca, da Bartoletti a Damascelli, a Oscar Orefici. Abbiamo accettato di rinunciare a Bartoletti, e accolto la proposta di ingaggiare Monica Vanali (che si è affrettata a dichiarare a un quotidiano, e subito smentito, che non avrebbe mai accettato un ruolo secondario) e così siamo andati avanti tra dichiarazioni e indiscrezioni velenose, scuse, smentite.

Persino i dubbi sulla febbre di Paolo che lo ha bloccato domenica scorsa e l'esaltazione sulla stampa, il giorno dopo, per la sua assenza. La cosa più grave? Un'idea di lavoro, un gioco, discussa come ipotesi in una riservatissima riunione di vertice, è finita sui giornali. Per bocca di chi? Si è montato un caso sul niente".
Rimane un'unica certezza: "Domenica Paolo ci sarà", parola di Presta. Sulle prossime domeniche, le scommesse sono aperte.

Dagospia 04 11 2005
 
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EffeCi
view post Posted on 6/11/2005, 22:44




da ANSA.IT

BONOLIS RESTA A 'SERIE A ' MA IL PROGRAMMA PASSA A ROMA
ROMA - Paolo Bonolis non lascia 'Serie A', ma il programma si trasferisce da Milano a Roma dove avra' anche una collocazione temporale ''leggermente diversa''. Lo ha annunciato al termine della trasmissione di oggi Bonolis stesso precisando che la comunicazione ''avviene in accordo con Mediaset''.

''Mi sembrava giusto rivolgermi a voi - ha detto Bonolis diretto ai telespettatori dopo aver criticato la stampa per come aveva raccontato i fatti delle ultime settimane - per spiegarvi cosa accade. Accade semplicemente che questo non e' il mio lavoro. Mi hanno chiesto di farlo e lo faccio con grande entusiasmo, pero' i miei impegni con Mediaset prevedono che io torni a fare il mio lavoro ed e' quello di lavorare nello spettacolo''.

'' Sta partendo - ha spiegato - una produzione nella quale io credo moltissimo, dal 24 di novembre, a Roma che si chiama 'Il senso della vita', in seconda serata, il giovedi'. Probabilmente ci sara' un impegno importante in prima serata. E quindi inizia a diventare tutto molto complesso. Io come tutti voi ho sette giorni alla settimana e 24 ore al giorno. Ho anche una famiglia e quindi devo stare a Roma e non posso venire a Milano. Pero' l'insistenza e' forte. 'Paolo, mi hanno detto, ci piace che tu resti' e a me piace lavorare con questa redazione''.

''E allora - ha detto il presentatore - succede una cosa molto semplice, abbastanza elementare. 'Serie A' continuera' con me con la redazione sportiva, con Monica Vanali che avrei un immenso piacere continuasse a lavorare con me. Si trasferira' a Roma e avra' una collocazione temporale leggermente diversa. Sto dicendo queste cose in accordo con Mediaset che me lo chiesto e molto volentieri continueremo a raccontare il calcio con gioia e in allegria''.

''Quello che viene ingigantito talvolta dalla stampa io mi domando perche' lo si faccia. Perche' viene ingigantito in questo modo. E' una sensazione strana, un po' bizzarra - ha detto il conduttore - Ho la sensazione che si voglia in qualche modo per forza travisare quello che si sta facendo che e' solamente lavorare bene per voi, in serenita' e in allegria. Poi se ogni cosa che uno dice viene raccontato in altro modo, diventa complicato''.


"Finisce cosìì, questa favola breve se ne va... se ne vaaaa... Il disco fa click... e vedrete fra un po' si fermerà.... si fermeràààà..... Ma aspettate e un'altra favola avrete... C'era una volta il cantafiabe dirà e un'altra favola comincerà.... Ahhhh" biggrin.gif w00t.gif laugh.gif

Edited by EffeCi - 6/11/2005, 22:44
 
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EffeCi
view post Posted on 7/11/2005, 02:40




Da TvBlog:

Bonolis e Serie A - L'addio (?)
pubblicato da Malaparte in: Paolo Bonolis
Update ore 20:01 - Neanche l'addio ai monti manzoniano raggiunge momenti di lirismo patetico quanto l'annuncio di Bonolis che molla SerieA. Da Milano, per tornare a farla da Roma. L'auditorio non ha parole e la sensazione è che Paolino abbia acquisito troppo gusto a parlare di sè guardando la due. Ditemi voi se uno deve impiegare 8 minuti di televisione per dire che non vuole più fare il pendolare.

Update ore 19:23: mancano 40 minuti alla fine di Serie A, la Gialappa's continua a provocare Bonolisi. Ovviamente si conservano l'annuncio per gli ascolti.

Ore 18:00 - In questo momento Bonolis, probabilmente, sta per fare il grande annuncio a proposito del suo futuro in Serie A: stiamo a vedere. Verosimilmente, Paolino sta per lasciare la conduzione del programma - alla Vanali? o lo chiudono proprio e fanno riaprire 90° Minuto sulla RAI, visto che gli strombazzati diritti del Calcio non hanno portato gli ascolti sperati? Provochiamo, ovviamente, ma dovrebbero capirla: l'appassionato di calcio vuole vedere i goal - ma non è mai detta l'ultima parola. Voi commentate, commentate liberamente questa nuova telepredica.
Sì, perché bisogna ricordare che non è la prima volta che Bonolis "spiega" qualcosa agli spettatori. Lo ha fatto da Domenica In, l'11 gennaio 2004, all'epoca del celeberrimo "Ricci, fai un passo indietro e vergognati. Poi due volte da Affari Tuoi, la prima sempre per combattere la sua personalissima e privata battaglia contro Striscia la Notizia e Ricci, e confondendo l'uso del servizio pubblico con un palco privato; la seconda per annunciare il suo addio al programma e a RaiUno. Lo ha fatto, in realtà, più volte anche da Sanremo, ma non per questioni personali.
E oggi?
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Piccinini su Bonolis
pubblicato da Malaparte in: Sport Paolo Bonolis
Scoppia la bufera a Controcampo. Le esternazioni di Bonolis hanno scatenato le reazioni dei giornalisti sportivi di Mediaset. Dopo la lettura di un comunicato al vetriolo, Piccinini prende a guardar la telecamera due con cipiglio bonolisiano e, al termine del suo intervento, e subito prima di chiedere scusa ai telespettatori, dichiara: "Troppa luce può dare alla testa". A chiosa di un lungo monologo in cui venivano criticate le scelte autoriali e di conduzione della fascia sportiva pomeridian-preserale della domenica di Mediaset, rimproverando i responsabili di Serie A di aver ridicolizzato l'appuntamento con il calcio. Il riferimento è chiaro, e lo ribadisce Giampiero Mughini, che rincara la dose, bacchettando Bonolis per aver definito er penombra il direttore della testata sportiva di Mediaset, Ettore Rognoni.
Per la serie: i panni sporchi si lavano in famiglia.

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Il comunicato stampa Mediaset su Bonolis
pubblicato da Malaparte in: Reti Paolo Bonolis
Arriva puntuale alla redazione di Controcampo, in risposta a Piccinini, il comunicato stampa di Mediaset.
Che specifica che Serie A cambia sede per assecondare una richiesta di Bonolis e venire incontro alle sue esigenze - e l'avevamo capito - e che le altre dichiarazioni espresse nel corso del programma - nota bene: in questa fase del comunicato Bonolis non viene nemmeno nominato, come se si trattasse di un'entità sovrannaturale - restano opinioni personali. (qui l'mp3 delle opinioni personali espresse da Paolo Bonolis a Serie A di ieri, 6 novembre)
E' una cosa bella, questa, il diritto alle opinioni personali, una cosa che riempie di fiducia nei confronti del mondo. Anch'io voglio avere 8 minuti di televisione a mia disposizione per dire le mie opinioni personali. Ed essere pagato da un'azienda per farlo.






 
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°Flavia°
view post Posted on 7/11/2005, 11:33




Bonolis attacca: «Vado a Roma». Rivolta in Mediaset STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
Meno male che tutto va bene. Solo così si spiega il fatto che Paolo Bonolis trasferisce «Serie A» a Roma, promette cambiamenti e insulta in diretta il responsabile dello sport Mediaset
Se andava male, ci avrebbe passato per le armi? Dopo giorni di incertezze e febbrili discussioni, Bonolis ha comunicato la sua decisione: cede alle insistenze dell'azienda, continua a parlare di calcio ma a Roma. Non ci vuole molto per capire. Non bisogna essere addetti ai lavori per interpretare questa decisione: Bonolis vuole sottrarsi al controllo della redazione sportiva di Mediaset, guidata da Ettore Rognoni, con cui non va d'accordo. Fatti suoi. Ma questo non si può dire, è ovvio, e allora il conduttore ha pensato bene di imbastire una penosa polemica contro i giornali, rei di essersi inventati tutto. Questi giornali! Che falsificano. Che seminano zizzania. Che parlano male del suo programma. Così, per ristabilire la verità, ha pensato bene di rivelarla lui. Come ogni tanto gli capita di fare. Ha aspettato il momento buono, si è circondato di fior di opinionisti come Marino Bartoletti o Ivan Zazzaroni, ha creato attesa per tutta la trasmissione, poi si è rivolto alla telecamera.
Ha parlato: va tutto bene, il clima è ottimo, le persone con cui lavoro sono splendide, l'ascolto è sopra la media, la colpa è solo dei giornali che danno a intendere cose non vere. Sì c'è questo Rognoni che rompe ma è poca cosa: lo ha chiamato «er penombra», ha detto che è uno «che non va d'accordo nemmeno con se stesso». Poi, con grande signorilità, ha usato tutti i più biechi trucchi del mestiere, compresa la storia della signora che aveva bisogno di sangue. Sarà anche un bravo conduttore ma ieri sera Bonolis ha molto deluso sul piano umano. Non male per uno che vuole spiegarci «il senso della vita». E anche Mediaset da questa vicenda esce un po' malconcia. La durissima risposta di «Controcampo», la presa di posizione del Cdr e l'imbarazzo dell'azienda sono segnali che non promettono nulla di buono.
Aldo Grasso

Corriere della sera
 
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°Flavia°
view post Posted on 7/11/2005, 20:36




E' ufficiale: il conduttore molla "irrevocabilmente" 'Serie A'
I dipendenti hanno chiesto all'azienda "il rispetto del contratto"
Bonolis si arrende e lascia il programma
I giornalisti erano pronti allo sciopero
"Gravi le sue esternazioni in diretta tv
non esistono condizioni per una collaborazione"


Monica Vanali
MILANO - "Paolo Bonolis ha deciso in modo irrevocabile di lasciare la conduzione di 'Serie A', offeso dagli insulti ricevuti nel corso dell'ultima puntata di 'Controcampo'". Così Mediaset annuncia, in una nota, la decisione del conduttore, che avrebbe anche incontrato Silvio Berlusconi. La notizia arriva dopo la rivolta dei giornalisti seguìta alle dichiarazioni fatte ieri dallo stesso Bonolis durante la trasmissione sportiva di Canale 5.

Un documento votato all'unanimità. L'assemblea dei giornalisti ha votato per la sospensione della collaborazione con il conduttore, affidando al sindacato un pacchetto di quattro giorni di sciopero. Il documento è stato votato all'unanimità da 37 giornalisti presenti nella sede di Cologno Monzese, più 5 collegati da Roma. Prima, il direttore Ettore Rognoni - che ieri Bonolis ha definito in trasmissione "er penombra" - ha fatto una breve comunicazione ai redattori preannunciando un incontro a breve coi vertici aziendali.

Il comunicato. Nel comunicato dell'assemblea, diffuso dal cdr, è scritto: "L'assemblea dei giornalisti di Sport Mediaset ritiene che dopo le gravi esternazioni del signor Paolo Bonolis avvenute ieri nel corso del programma Serie A non esistano più le condizioni per una collaborazione comune al programma". "L'assemblea - si legge ancora - chiede inoltre all'azienda quanto segue: la conferma che a Mediaset l'informazione è prerogativa delle redazioni giornalistiche; che Serie A sia un programma a cura della testata giornalistica sport Mediaset; che venga rispettato il contratto nazionale di lavoro giornalistico". "In attesa di comunicazioni da parte dell'Azienda - conclude il comunicato - l'assemblea affida al Cdr un pacchetto di quattro giorni di sciopero da attuarsi se se non ci saranno risposte soddisfacenti".

Male anche gli ascolti. Il lunedì nero è fatto anche di una sconfitta negli ascolti. Baudo (5,9 milioni), batte Bonolis (4, 5). Per Pippo uno share del 28,8 per cento, per Paolo il 23,6. La scorsa domenica, Serie A senza Bonolis aveva ottenuto 3,5 milioni di spettatori e lo share del 19,4, in una giornata senza Juve, Milan e Inter. Baudo aveva fatto segnare 4,7 milioni di spettatori, con lo share del 26,3 per cento.

Le reazioni. "L'informazione non è spettacolo - si legge in una nota diffusa dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dall'Unione stampa sportiva italiana - presentatori, conduttori, autori fanno un altro mestiere. Nessuno glielo contesta ma non possono invadere il campo di lavoro dei giornalisti. Vale anche, e oggi soprattutto, per Bonolis".

"L'organizzazione del lavoro dei giornalisti - si legge ancora - e la loro deontologia sono definiti dal contratto di lavoro e dalla legge professionale. Bonolis deve saperlo. La guerra dell'audience non consente a nessuno di modificarle senza rispettare ruoli, professionalità, procedure". Solidarietà ai giornalisti della redazione sportiva di Mediaset è stata espressa, fra gli altri, anche dal comitato di redazione di Raisport, d'intesa con l'Usigrai, e dal cdr del Tg4.
da repubblica
 
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EffeCi
view post Posted on 7/11/2005, 20:46




A lavorare, Paolino a lavorare! A lavoraaaareee! Paolino a lavoraaaareee!!!
w00t.gif w00t.gif w00t.gif w00t.gif
Chissà se Lucio Presta sputerà in faccia a tutta la redazione sportiva di Mediaset. Ahahahahah!!!!!
Rivogliamo Varriale e 90° minutooooooooo!!!!!!!!!
 
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Meme'
view post Posted on 7/11/2005, 23:22




Mi sa che non gli ha dato alla testa "la luce" come ha detto Piccinini o meglio, non solo quella. dry.gif
 
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norik
view post Posted on 8/11/2005, 01:54




CITAZIONE
Chissà se Lucio Presta sputerà in faccia a tutta la redazione sportiva di Mediaset. Ahahahahah!!!!!

Attenti al lama laugh.gif
 
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°Flavia°
view post Posted on 11/11/2005, 09:37




"SERIE A" * Si chiama Mentana il dopo Bonolis (contenti tutti)

Dopo il forzato abbandono del programma di Canale 5 da parte del conduttore, Mediaset comunica il nome del sostituto: è l'uomo di "Matrix"


Via Paolino, arriva Mitraglia.
Infelice per un "Matrix" al di sotto degli obiettivi d'ascolto, Enrico Mentana (nella foto) va a sostituire Bonolis al timone del discusso "Serie A", su Canale 5.
Lo rendo noto Mediaset, con un comunicato. Ecco il testo: "I vertici di Mediaset hanno deciso di affidare a Enrico Mentana la conduzione di Serie A. Mentana, che mantiene ovviamente l'impegno di Matrix trisettimanale, firmerà Serie A con il direttore di Sport Mediaset Ettore Rognoni, il quale ha accolto con grande soddisfazione la decisione aziendale. La nuova versione del programma, che si caratterizzerà per un taglio marcatamente informativo, valorizzerà al massimo tutte le risorse giornalistiche e produttive di Sport Mediaset".
Dopo la cacciata (o l'allontanamento) dal programma, Bonolis era andato a tele-confessarsi proprio da Mentana, a "Matrix", garantendogli invidiabili indici d'ascolto.
Ora l'ex direttore del Tg5 prende il suo posto alla guida della "scomoda" trasmissione calcistica di Canale 5.

VipLine.it
10/11/2005
 
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norik
view post Posted on 8/1/2006, 23:11




BONOLIS: C'È UNA CONSORTERIA GIORNALISTICA CHE NON ACCETTA CORPI SPURII. MENTANA DIFESO DALLA LOBBY DI CARTA - LA RAI? UNA STRISCIA DI GAZA DOVE CHIUNQUE ARRIVA FA LA SPESA PROLETARIA...

Enrico Arosio per “L’espresso”

Fino a poco fa pareva il re Mida della televisione italiana. Poi, a novembre, l'incidente inatteso, nella sua nuova vita a Mediaset: l'abbandono di 'Serie A', il programma domenicale di Canale 5 sorto dalle ceneri di '90 Minuto', dopo un duro braccio di ferro con la direzione sportiva, a favore di un giornalista, Enrico Mentana. Ora Paolo Bonolis si è ricollocato in seconda (o sarà terza?) serata, dalle 23 e 30 all'una e un quarto, con uno spazio molto personale, uno strano mix di alto e basso, emozioni e ragionamenti, diverso da tutto quello che ha fatto prima, dal titolo a prima vista esagerato: 'Il senso della vita'. Il paradosso è questo: è come se un mattatore alla Totti (visto anche l'ingaggio: 8 milioni l'anno, si disse) si ritrovasse a entrare in campo a fine secondo tempo come un Alvaro Recoba, attaccante di classe ma punito per la sua enigmatica discontinuità.

Bonolis, da artista televisivo lei sembra in una fase di trasformazione, come un animale che stia cambiando pelle.
"È una sensazione che appare più evidente adesso. In realtà io ho costruito il mio lavoro negli anni cercando costantemente di cambiare pelle. L'ho fatto per gusto dell'avventura televisiva, perché godo dell'idea di poter inventare delle cose. A 45 anni mi piace divertire, ma anche provare a declinare quell'altro che da uomo mi appartiene: con il ragionamento. Come tutti noi. L'esperienza in Rai di 'Domenica In' mi è servita proprio a questo: sperimentare qualcos'altro. Ero guardato con sospetto, ma la gente mi seguiva. Ora non voglio fare il sapientone; ma se mi pongo delle domande, vedo che funziona. Ricordo quando parlammo della Conferenza dell'Aja del 2000 sull'acqua: il diritto all'acqua, cambiato in bisogno, il ruolo delle multinazionali. Passammo, dopo la pubblicità, dal 14 per cento di share al 29. Chi se l'aspettava, con un pubblico abituato a cantare 'Bri-gitte Bar-dot Bar-dot.".

Fu un primo esperimento di rieducazione?
"Alla Rai mi dicevano: stai molto attento con gli esperimenti perché il pubblico della domenica è completamente bollito. Ma io mi domandavo: era bollito di suo o veniva bollito? Io credo che venisse bollito. Oggi nel 'Senso della vita' propongo un po' di realtà quotidiana... Se andiamo a cena, lei e io, ora scherziamo ora ci raccontiamo cose interessanti. Umberto Eco, mi dicono, perché non lo conosco, è uno che tra amici un po' ragiona di temi altissimi un po' spara barzellette incredibili. Non può essere un buon modello per la televisione?".

Come mai un titolo così altisonante, 'Il senso della vita'?
"L'idea è degli autori, Mauceri, Afferrante, Lanza, Rubino. Nel nostro programma si ragiona come se fosse il vissuto di una giornata, gli incontri, i dialoghi che si fanno nel quotidiano, dalla chiacchiera alla notizia importante alla preoccupazione allo scherzo con i bambini a cena. La nostra giornata".

Lei punta con l'intervista fotografica sul vissuto, sulle emozioni, sui ricordi dei suoi ospiti. Ha sdoganato Gigi D'Alessio, facendone emergere dolcezze nascoste.
"Ho visto fare questa cosa una volta in una seduta psichiatrica. Confrontata con le immagini, la persona piano piano perde l'inibizione, e parla a se stessa. Un 30 per cento dell'intervista fotografica lo buttiamo in montaggio, e generalmente è l'apertura. Con Franco Califano sono uscite cose da paura. Meravigliosa quella con Walter, dico con Veltroni: abbiamo dovuto togliere pochissimo".

Far emergere il lato meno noto delle persone? È questo che funziona?
"Vale per tutti noi. Succede sempre. Con Funari, non parliamone: so' esplosi i mortaretti, abbiamo addirittura allungato".

Quelle frasi molto forti sul fumo, la morte, le avevate organizzate prima?
"Assolutamente no. Non so quello che fanno i miei colleghi, ma io mi rifiuto di organizzare la puntata, il colpo di scena. Sennò mi annoio, e finisce la magia".

Qualche tempo fa lei era anche uno che sfotteva, tirava legnate nelle gambe. Oggi è meno dispettoso: è diventato buonista, o è tutto calcolato?
"È legato alla trasmissione. Se parlo di ateismo col filosofo Michel Onfray mica posso mettermi a scherzare. Non sempre siamo portatori sani di assurdità".

Il suo non è un programma mattatoriale, alla Maurizio Costanzo. Anche se la fascia oraria potrebbe suggerirlo.
"No, in questo programma io ascolto. Ascolto molto. Ma le domande scomode le faccio, eh?".

Come ha giudicato il fenomeno Celentano?
"Adriano è una fantastica maschera italiana. Comparendo in tv per 4 puntate ogni quattro anni non può non avere successo. Ma il suo programma è stato anche molto pompato, per far da volano a tutto un mondo di figure della politica che attraverso di lui si sono messe in mostra in vari modi".

Celentano si è prestato troppo a questa politicizzazione?
"Lo sapeva bene, credo. Ha messo la tigre nel motore. A un niente dalle elezioni ha voluto far bingo. In realtà lui, Adriano, non ha detto nulla. Ma i mortaretti so' partiti tutti. Io Adriano lo conosco, di tutto quello che è successo non gli frega niente. Lui si diverte a tirare il sassolino e a vedere, come Jannacci, l'effetto che fa".

Quanta amarezza rimane dopo il flop di 'Serie A'?
"Mi ha fatto male una cosa: la decisione di far passare da subito l'idea che fosse un insuccesso. A cominciare dai numeri. Quando erano strapositivi venivano taciuti, quando facevi un punto in meno, denigrazione immediata. Perché? Me lo sono chiesto. Perché c'è una consorteria giornalistica che non accetta corpi spurii come il sottoscritto. Bastava dirmelo prima".

Ostilità di una lobby?
"Scherzando direi che nascono come lobby, e come copertura fanno il giornalismo. Oggi Enrico Mentana conduce molto bene. E però fa un po' meno ascolto di me nella prima parte, e un bel po' meno nella seconda. Lo sa qualcuno? Noi stavamo al 21,22,23 per cento, siamo scesi raramente. Io sono contento per Mentana, ma. non capisco perché a me non mi hanno difeso, alterando la realtà".

Il programma a molti è parso lungo e noioso.
"Era partito di corsa, senza tempo per prepararlo. L'avevo detto a tutti, anche a Piersilvio (Berlusconi, ndr): la seconda parte così non può funzionare".

Stupenda la sua definizione di Er Penombra per Ettore Rognoni, direttore dello Sport Mediaset.
"Grazie. Er Penombra ora è il suo nome ufficiale".

Ma Piersilvio Berlusconi l'ha difesa o no?
"Piersilvio mi ha difeso. Ma Er Penombra con le sue sapienti strategie da Mazarino è riuscito a presentargli la realtà differente da come la proponevo io. Adesso nella seconda ora di 'Serie A' subentrerà il Grande Fratello. Vabbè: me l'hanno fatta. Pazienza".

Ma oggi non costa un po' troppo a Canale 5 questo suo programma a tarda ora?
"La seconda serata di Canale 5 ha ottenuto col 'Senso della vita' numeri che non faceva da quindici anni. Abbiamo fatto il 32 per cento alla quarta puntata, con Funari. Alla quinta sui bambini 28,9. Sono cifre spaziali. Vespa stava dieci punti sotto. Questo non l'ho letto sui giornali. Il Costanzo Show negli ultimi cinque anni non superava il 22, e nei momenti di gloria".

Deluso dai commenti, dai critici tv?
"No, deluso no. Mi imbarazza quando tacciono. Di fronte a qualcosa che è un avvenimento. La rete ci ha chiesto di continuare oltre febbraio, ci ha chiesto anche di raddoppiare in settimana. Io preferisco di no. La prossima stagione, forse. Quanto alla benedetta cifra che Canale 5 mi paga, be', rispetto a molti miei colleghi io sono uno che la trasmissione se l'inventa dall'inizio alla fine. Il pubblico lo riconosce. Come riconosce che non lo tratto come una massa inerte. 'Il senso della vita' ha dato un colpo alla staticità della seconda serata, si muove per immagini, per musica.".

Tra Rai e Mediaset che differenza c'è quanto a suggerimenti dall'alto, ad esempio sugli ospiti?
"Ci sono da una parte e dall'altra. Io ho la forza di rifiutare. A volte arrivano richieste che comprendo. Quando è venuto Veltroni, a Mediaset mi hanno chiesto se possiamo invitare anche un leader del centro-destra. Stiamo trattando. Io Walter l'avevo invitato come amico".

Ma a lei da cittadino interessa la politica?
"Zero".

Zero? Soffrirà, in un paese politicista come l'Italia.
"Infatti soffro. Silvano Agosti racconta la politica come un'attività di volontariato. Ma in Italia la politica è un mestiere a vita".

Nessuno le ha mai chiesto di mettersi in quota?
"Faccio tv da 25 anni senza essere in quota. Certo, quando sei in quota se una parte ti attacca un'altra ti difende. Io sono meno protetto".

Perché ha scelto Massimo Fini come opinionista?
"È una persona libera. Faremo con lui una puntata sul concetto di democrazia, vedremo che succederà".

Un pregio e un difetto di Piersilvio Berlusconi.
"Piersilvio è un giovane con una grande voglia di raccontare le novità rilevanti per la sua generazione. D'altra parte è legato a necessità aziendali e familiari che credo siano un po' una zavorra. Fosse un trentacinquenne con un altro cognome avrebbe più libertà".

È il Berlusconi che conosce meglio?
"Sì. Il papà l'ho incontrato solo due volte, la sorella Marina mai".

Meglio Simona Ventura o Alessia Marcuzzi come showgirl vincente?
"Non si può scegliere. Due leader, ma diversissime. Personalmente conosco meglio Alessia".

I reality show sembrano il futuro della televisione. A lei piacciono?
"A me non piacciono i reality. Mi annoiano. Anche se il voyeurismo è uno dei tanti piacevoli vizi della vita. Il reality funziona perché costa poco, ha regole semplici e personaggi addomesticabili come i cani di Pavlov".

Il riciclaggio dei personaggi bolliti fa malinconia.
"Economicamente conviene a tutti".

L'uso della donna come bella statuina tette al vento, nella televisione italiana, ci viene rimproverato in Europa. Lei che ne dice?
"Non è che le preleva la polizia per portarle in tv. Nell'estetica leggera di un certo programma la bellezza femminile ci sta tutta. In altri non c'entra nulla. Per esempio nel mio programma la spalla femminile non serve".

La domanda è : la tv italiana è maschilista?
"C'è molto maschilismo in Italia".

Vedere la Rai indebolita nella qualità, in questi anni in cui il capo della tv commerciale è il capo del governo, che impressione le fa?
"Due cose. La Rai durante il governo del centrodestra ha ottenuto gli ascolti più alti degli ultimi anni. RaiUno si è riaccesa, Sanremo è andata, io ho funzionato: fin troppo, ho dovuto andarmene. Il fatto è che in Rai pochi rischiano, ognuno coltiva il proprio orto, la propria rendita di posizione. Poi c'è il secondo dilemma: non esiste il signor Rai. La Rai è diventata una striscia di Gaza dove chiunque arriva fa la spesa proletaria. Chi arriva, per nomina politica, prima rende conto a chi lo ha messo lì, poi pensa al dopo. Io credo che la Rai debba trovare, almeno nel direttore generale, una figura chiara su cui poter costruire. Un signor Rai super partes, che sappia che le quote della politica non debbono compromettere la qualità dell'azienda".

Dagospia 05 01 2006
 
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view post Posted on 6/6/2006, 14:44




"Colleghi, diamoci una calmata"

Bonolis lancia un invito spassionato

Paolo Bonolis invita i colleghi televisivi a non prendersi troppo sul serio. "Cari colleghi - dice - diamoci una calmata che ci farà bene. Apro i giornali, Pippo, Mara, Fiorello, Chiambretti, Costanzo, amici, professionisti eccellenti. Ma mi colpisce la gravità e la solennità con cui si discute di questo nostro lavoro". E aggiunge: "Mica stiamo a occuparci della mappatura del genoma o stiamo intervenendo sul mondo come a Yalta".

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In una lunga intervista al quotidiano Libero, Paolo Bonolis racconta il mondo della televisione e dello spettacolo al termine delle riprese per la commedia sexy di Alessandro D'Alatri. Il conduttore lancia un monito ai colleghi e ribadisce: "Stiamo a fare un po' di televisione per quei telespettatori che abbiano voglia di vederla: tutto qui. Perché non mettiamo da parte 'sti rancori, tutti 'sti drammi e non cerchiamo di star sereni semplicemente? Diamoci una calmata, dai. Ci farà bene".

Poi Bonolis replica anche alle affermazioni fatte su di lui da Biagio Agnes, ex dg della Rai. "Spara a vanvera dicendo che sono un mercenario abituato a passare da Rai a Mediaset, e viceversa, solo per denaro", racconta il conduttore che aggiunge: "Non ho mai conosciuto Biagio Agnes. Dunque per la proprietà transitiva, neanche lui ha conosciuto me. Come fa, allora, a parlare di una persona che non conosce, con questa arroganza? Probabilmente perché l'arroganza è tipica di chi era abituato, insediato e tutelato dalla politica, a fare il bello e il cattivo tempo e ora non conta più niente".

Poi replica anche chi ha affermato che il Senso della vita era stato sospeso per insuccesso. "Delirio puro. Mediaset mi aveva chiesto di andare avanti al di là delle puntate concordate... Altro che sospensione!! e l'anno prossimo avremo due due puntate alla settimana, anziché una".

da Tgcom
 
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15 replies since 4/11/2005, 16:39   360 views
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